Raccogliere le opinioni dei partecipanti ad un evento è sempre utile.
Ne sa qualcosa Marco Carlucci, uno dei miei clienti venuti dal web. Marco mi ha coinvolto per aiutarlo a realizzare un bellissimo spettacolo per adolescenti sul fenomeno del bullismo, ma questo è il tema di un altro articolo.
Mi trovavo a Roma per qualche giorno, mi occupavo di formare la squadra che sarebbe andata in tour con lo spettacolo di Marco. Durante un pranzo, Marco mi ha esposto una necessità che aveva tutti i contorni di una sfida:
Raccogliere le opinioni degli spettatori senza bisogno di installare app sugli smartphone.
Sul mercato, infatti, si trovano ormai numerose soluzioni alternative ai vecchi televoter: si tratta di applicazioni evento da installare sui device dei partecipanti che permettono di registrarli, profilarli, controllare gli accessi e raccogliere molti altri dati utili. Sicuramente sono tutte soluzioni adatte ai convegni, ma altrettanto sicuramente non sono affatto pratiche, in contesti come quello di uno spettacolo teatrale del genere che stavamo portando in scena.
Il pubblico dello spettacolo sul bullismo è composto infatti di ragazzi delle medie e delle superiori. Si tiene nei teatri e, spesso, i ragazzi arrivano giusto in tempo per l’inizio dello spettacolo e subito dopo tornano a lezione. In questo contesto, chiedere ai partecipanti di installare una app sui loro cellulari è molto limitante per l’esperienza a causa di diversi fattori:
- Tempo necessario alla configurazione
- Necessità di internet
- Presenza probabile sui telefoni di un parental control (un codice di controllo dei genitori) che impedisce l’installazione istantanea di una app
Partendo da questi presupposti, mi sono attivato per trovare una soluzione tecnologica al problema.
I punti fermi che avevo come linee guida erano:
- NO APP
- NO INTERNET
- Visualizzazione in tempo reale del numero di votanti ed elaborazione istantanea dei dati a schermo per discussione degli stessi
La sfida era difficile: lo dimostrava anche il fatto che, confrontandomi con alcuni colleghi sul tema, nessuno fosse riuscito a darmi soluzioni che non passassero attraverso app e/o internet.
Poi ho avuto un’idea: il captive portal. Se non lo conosci, il captive portal è quella pagina web che viene visualizzata sui cellulari dal browser di sistema nel momento in cui si cerca di connettersi ad una rete wireless pubblica o di un albergo.
Mi sono immaginato un’esperienza utente il più fluida possibile e quindi ho ideato questo processo:
- Gli utenti si connettono ad una wifi aperta;
- Alla richiesta di connessione si apre il sondaggio;
- Una volta completato il sondaggio il browser si chiude e l’utente può navigare.
Ma tutto questo approccio teorico avrebbe funzionato nella pratica?
L’attività che stavamo programmando di creare presentava due criticità:
- Mettere in piedi un sistema wifi locale in grado di supportare la connessione di 1000 dispositivi nel giro di un minuto (al lancio del sondaggio);
- Attivare all’interno della rete locale un web server, per fornire la pagina web a tutti i dispositivi, che fosse in grado di gestire tutte le connessioni simultanee.
Il secondo punto era tecnicamente quasi testabile, attraverso l’apertura di centinaia di finestre in incognito di browser; quanto al primo, invece, era impossibile effettuare un test senza avere fisicamente a disposizione i 1000 device da connettere.
Abbiamo quindi previsto ogni fattore che potesse influire sulle performance ed anticipato il più possibile i problemi realizzando il sondaggio direttamente in HTML, per renderlo più snello, e prevedendo un impianto wi-fi professionale per la connessione dei dispositivi.
Devo ammettere che, arrivato il primo giorno di spettacolo e, quindi, di sondaggio, ero emozionato: era una di quelle imprese impossibili (o quasi) che sai che potresti non portare a termine. Per questa ragione (e un po’ per scaramanzia), non avevo dato a Marco nessuna garanzia di funzionamento dell’idea e l’avevo invitato a tutelarsi stampando il sondaggio su fogli da consegnare agli spettatori, perché li compilassero a penna, in caso di emergenza 🙂
In ogni caso, i fogli non sono serviti, il sistema ha funzionato e ci abbiamo aggiunto degli script per elaborare i dati in tempo reale sugli schermi del palco. I ragazzi, quindi, durante la votazione possono vedere sugli schermi il numero di voti inviati dai partecipanti e, una volta finito il sondaggio, tramite una serie di schermate, il presentatore discute le risposte ricevute con il pubblico stesso.