Cos’è il video mapping?
Immagina di realizzare illuminazioni creative, originali e mai viste, che valorizzino le forme degli oggetti e degli ambienti e che li facciano apparire – letteralmente – sotto una luce nuova.
Esatto, è proprio questo il video mapping.
Attraverso tecnologie in continua evoluzione, utilizzando un proiettore come corpo illuminante, la luce può aderire alle forme su cui viene indirizzata e far sì che immagini, video e testi proiettati diano vita a illuminazioni statiche oppure dinamiche e animate alla velocità che desideriamo.
Fai attenzione, però. L’attuale disponibilità sul mercato di videoproiettori è legata al loro uso più comune. Essi sono pensati e sviluppati per le sale conferenze, quindi progettati allo scopo di proiettare su una parete piatta e perpendicolare alla posizione in cui il videoproiettore verrà appoggiato o appeso. Non è sempre facile, perciò, trovare il prodotto giusto per una videoinstallazione creativa.
In questo articolo ti darò alcune indicazioni per trovare il videoproiettore adatto alle tue esigenze.
Innanzitutto, dovrai individuare le dimensioni e le distanze della tua videoproiezione creativa. Il primo fattore da prendere in considerazione è il rapporto tra l’area che hai bisogno di “vestire” con la proiezione e la posizione in cui installerai il videoproiettore.
Nel mondo dell’illuminazione tradizionale si considerano la distanza dalla parete utilizzata del corpo illuminante e la sua apertura ottica.
Nel mondo della videoproiezione, invece, tale relazione si indica come rapporto di proiezione ed è determinata dal rapporto tra la dimensione della base dell’immagine e la distanza dalla parete del proiettore.
Un proiettore crea sempre un’immagine rettangolare, di proporzioni diverse a seconda del formato. I formati principali sono 16:9 e 4:3.
Vedremo nel prossimo passo come determinare la distanza a cui posizionare il video proiettore.
Posizionare il proiettore
Parliamo della distanza dalla parete cui va sistemato il proiettore. È il produttore stesso a indicarla, utilizzando il rapporto ottico.
Voglio spiegartelo facendo un esempio: rapporto ottico 1,8:1. In questo caso, il rapporto ottico ci sta indicando che, se la base di proiezione è – poniamo – di 3 metri, la distanza a cui posizionare il proiettore andrà calcolata così: 1,8 x 3 = 5,4. Posizioneremo allora il proiettore a 5,4 metri dalla parete.
La tabella qui sotto ti mostrerà una comparazione tra le aperture ottiche dei proiettori e l’angolo di apertura del fascio luminoso.
Una volta stabilito su quale superficie devi proiettare, dovrai farti un’idea di quanto è grande la tua ipotetica base di proiezione, così potrai calcolare la distanza alla quale posizionare il videoproiettore.
Nella scelta del tuo proiettore, quindi, potrai essere condizionato dalla posizione obbligata in cui installarlo, il che ti porterà a verificare che sia dotato di una certa apertura dell’ottica.
Se, invece, disponi di una certa flessibilità nel posizionamento del proiettore, ti basterà conoscere le dimensioni della base della superficie da proiettare.
Nel caso auspicabile in cui tu conosca già sia le dimensioni della base che la posizione in cui installerai il proiettore, prima di sceglierne l’acquisto ti basterà dividere la distanza tra il proiettore e la parete per la misura della base della proiezione; otterrai così il famoso rapporto ottico, indicato dal produttore, che ti permetterà di selezionare il proiettore adatto.
Facciamo un esempio:
5,5 metri di distanza / circa 3 metri di base = 1,833333 metri.
Il rapporto ottico di cui hai bisogno sarà 1,8:1.
Piccola nota: è sempre meglio arrotondare per difetto che per eccesso, nell’effettuare questo calcolo. Quando arrotondi per difetto, infatti, stai scegliendo un proiettore in grado di aprire leggermente di più di quanto ti sia utile. Ti consiglio di disporre sempre un po’ di area di proiezione in più, piuttosto che correre il rischio di scoprire solo al momento dell’installazione che la distanza non ti permette di avere un’immagine sufficientemente grande per la superficie che devi occupare. Fidati, mi ringrazierai.
Passa pure al prossimo step, parleremo dell’altro fattore decisivo nella scelta:
La proporzione
Eccoci a un altro aspetto chiave, nella scelta del proiettore. Tutti i proiettori dispongono di una risoluzione nativa a cui occorre prestare attenzione. La risoluzione nativa ti indica il numero preciso di punti o di pixel di cui la matrice del proiettore è fornita. Molti proiettori, infatti, accettano in ingresso risoluzioni molto più elevate di quelle che sono poi in effetti in grado di riprodurre.
Calcolare la dimensione dei punti che avrai sulla tua proiezione è molto importante.
Avrai notato che in condizioni di scarsa illuminazione, con videoproiettori economici, si possono produrre immagini anche molto grandi ma, se devono essere fruite da vicino, saranno molto probabilmente “pixellate” e poco nitide. Il proiettore lavora per pixel, del resto, e la dimensione dei punti sulla proiezione è qualcosa con cui inevitabilmente dovrai fare i conti per valutare la risoluzione del proiettore di cui avrai bisogno.
La situazione del mercato è fortunatamente in rapida evoluzione, quindi abbi fede, in pochi anni anche i proiettori 4K saranno sufficientemente economici e sarà tutta un’altra storia.
Come calcolare in anticipo la dimensione dei pixel? Di nuovo, semplici calcoli di divisione: prendi la dimensione di base dell’area proiettata, dividila per il numero di pixel dell’immagine da proiettare, e avrai scoperto quanti millimetri misurerà ogni pixel proiettato.
Ripetiamolo:
Base dell’area proiettata / numero di pixel = misura del singolo pixel proiettato.
Avrai così determinato la definizione dell’immagine.
Torniamo all’esempio del post precedente, la tua installazione con base di proiezione di 3 metri, e immagina di avere a disposizione un proiettore Full HD (1920×1080).
La dimensione di ogni tuo pixel proiettato sarà (convertiamo tutto in millimetri):
3000 / 1920 = 1,56 mm.
Si tratta di una dimensione molto ragionevole, per un’installazione interna.
ATTENZIONE: superare i 3 mm potrebbe generare un risultato visivo davvero sgradevole!
Bene, hai imparato come scegliere in base alla risoluzione.
Nel prossimo passaggio, parleremo della luminosità!
La luminosità
Un altro dei criteri decisivi per la scelta del proiettore più adatto, e un fattore, per di più, influenzato da numerose variabili.
La resa luminosa di un’installazione di micro-mapping dipenderà, tra le altre cose, da:
o tipo di materiale su cui proietterai
o le condizioni ambientali
o il colore dell’oggetto che vuoi valorizzare
Non occorre che ti dica che proiettare sul bianco o su colori chiari permetterà una resa migliore di contenuti grafici e di testo. D’altro canto, se la finalità della tua proiezione sarà limitata, per esempio, a completare un’illuminazione tradizionale con della luce in lento movimento, non dovrai preoccuparti del colore dell’oggetto da “vestire”.
Proiettare su una superficie piana (perlopiù) o proiettare su oggetti tridimensionali comporta un livello di difficoltà molto diverso.
Se la superficie di cui disponi è tendenzialmente piana, ma presenta alcune linee o alcune forme che l’occhio può seguire e che la tua immagine può sfruttare, essa ti offre la perfetta occasione di far interagire intimamente la luce con l’oggetto, creando effetti di realtà aumentata.
Gli oggetti tridimensionali, invece, hanno dei bordi, ed ecco una prima difficoltà. Rivestire un oggetto tridimensionale con una proiezione farà inevitabilmente sì che la luce inondi una superficie maggiore a quella dell’oggetto stesso. Sullo sfondo, in questo caso, si creeranno delle sbavature.
Gestire le sbavature si può, e in diversi modi:
o Utilizzare superfici scure come sfondo, perché assorbano la luce e, quindi, le sbavature;
o allontanare l’oggetto dallo sfondo, perché la luce che lo veste non raggiunga in modo eccessivo lo sfondo stesso;
o giocando con l’angolo di incidenza del proiettore, così che lo sfondo sia compromesso il meno possibile;
o compensando con della luce che illumini lo sfondo, facendo svanire le sbavature della proiezione.
A proposito delle proiezioni su oggetti tridimensionali, occorre sempre considerare il punto di vista della proiezione, ma si tratta di un argomento che merita un articolo a parte.
Nell’ultimo passaggio, invece, parleremo dei diversi proiettori sul mercato.
Il mercato dei proiettori
Devi sapere che il mercato dei proiettori si divide in due macro-categorie:
o proiettori a ottica fissa;
o proiettori a ottica intercambiabile.
I comuni proiettori da casa o ufficio, che vanno dai 50 ai 4.000 ansi lumen, sono proiettori a ottica fissa e costeranno da 100 ad un massimo di massimo 2.000 euro.
Se saliamo al di sopra dei 4.000 ansi lumen, troviamo i proiettori a ottica intercambiabile. Si tratta di dispositivi che, grazie a un meccanismo a baionetta, permettono di sostituire il corpo ottico. Questi tipi di proiettori hanno prezzi che vanno dai 5.000 euro in su.
Ma, per fortuna c’è un “ma”. Tra queste due macro-categorie, esiste una gamma di (rari) proiettori da 6.000 / 7.000 ansi lumen a ottica fissa.
Queste macchine sono molto potenti e riuscire a utilizzarle ti permetterà di contenere notevolmente i costi. Niente male, eh?
Voglio lasciarti con un ultimo consiglio: quando, in un progetto, si utilizza più di un proiettore, si parla di multiproiezione.
In una multiproiezione si rende necessario l’utilizzo di media server, hardware in grado di mantenere sincronizzate le immagini da fornire ai diversi proiettori.
Io mi occupo di promuovere sul mercato italiano un potente e versatile media server in commercio oggi: Vertex di ioversal. Clicca qui per saperne di più: ioversal Vertex
E questo chiude il nostro How To sul micro-mapping.
Spero l’articolo ti sia stato utile! Se è così, condividilo con i tuoi colleghi e se vuoi fare un commento o chiedermi una consulenza non esitare a contattarmi!