Oggi ti parlo di LED pixel pitch.
Se hai mai curiosato fra le caratteristiche di uno schermo di qualsiasi tipo ti sarai già imbattuto in questo termine. Il pixel pitch, o passo punti in italiano, definisce la dimensione di un singolo pixel in qualsiasi display o video proiezione.
Ma che cos’è un pixel?
Per capire cos’è un pixel basta pensare ad un mosaico. Qualsiasi display o video proiezione è composta da tanti tasselli di un mosaico, i pixel appunto.
Se il display che stai utilizzando ha una risoluzione di 1920×1080 pixel significa che stai guardando le immagini su un mosaico di 1920×1080 tessere.
Ovviamente, maggiore è il numero di tessere del vostro mosaico rispetto alla dimensione totale e maggiore sarà la definizione dell’immagine che vi viene riprodotta.
Tornando quindi al passo pixel, o pixel pitch, possiamo dire che quest’ultimo definisce la dimensione delle tessere del mosaico del vostro display.
Un po’ di esempi pratici:
- Il display del tuo computer potrebbe avere una dimensione di 15” diagonale e 1920×12000 di risoluzione.
In questo caso, il tuo display avrà una dimensione in millimetri di 320 in orizzontale e 200 in verticale, ne consegue un pixel pitch di 0,167mm - Il televisore di casa tua, con una dimensione di 55” e una risoluzione 4K (3840×2160).
Dimensione orizzontale in millimetri di 1220 e verticale di 680, pixel pitch 0,31mm. - Lo schermo del cinema dove porti i tuoi figli:
Una dimensione di 12 metri di base e 6,32 di altezza per una risoluzione di 4096×2160 pixel;pixel pitch 2,93mm. - Lo schermo dell’ultimo iPhone Xs: dimensione 5,8” e risoluzione 2436×1125.
Dimensione orizzontale in millimetri di 129,58 e quindi un pixel pitch di 0,053mm.
Come puoi vedere dagli esempi che ti ho riportato, il pixel pitch varia in maniera molto importante in base allo schermo che stai visualizzando ed è sempre proporzionato alla distanza di visione.
«Ok tutto chiaro, ma allora come scelgo il display adatto al mio contenuto?»
La risposta, ovviamente, è che DIPENDE.
Dipende da una serie di variabili che ora ti espongo:
- Il contenuto: il video che devi far girare sul tuo display esiste già o devi crearlo ad hoc?
- La distanza di visione: a che distanza prevedi che il tuo spettatore dovrà fruire del contenuto?
- L’ambiente: il display è da posizionare in un luogo molto luminoso? All’aperto? In Fiera? O in un ambiente molto intimo e curato?
Andiamo con ordine:
Il contenuto.
Se il tuo video esiste già, devi innanzitutto prendere in considerazione le sue dimensioni e proporzioni. La maggior parte dei video che vengono prodotti sono FHD (1920×1080) o 4K (3840×2160). Questo, a seconda della casa di produzione che li ha realizzati dell’anno di produzione. Ad oggi ancora tantissimi professionisti lavorano ancora con il FHD, ma il 4K si sta diffondendo sempre di più.
La proporzione orizzontale/verticale di questi due formati è 16/9, lo standard attuale. Va preso in considerazione che tutto il contenuto un po’ datato che potresti possedere, fino all’epoca dei DVD per capirci, potrebbe essere nel vecchio formato PAL, cioè di proporzione H/V di 4/3 e con una risoluzione massima di 720×576.
Quindi, se il tuo contenuto già esiste, è consigliabile adottare un display che ne rispetti le proporzioni, in modo da evitare tagli o deformazioni per adattare il contenuto al display.
È possibile conoscere la dimensione in pixel del tuo video andando ad aprirlo con VLC sul tuo computer e cliccando su Window -> Media Information -> Codec Detail
Strumenti->Informazioni Codificatore
Se invece il contenuto viene prodotto in base al display, puoi dare sfogo a tutta la tua creatività; eccoti alcuni esempi di display creativi:
Produrre il contenuto in base al proprio display è fondamentale se utilizzi un display creativo, ma è molto utile anche se usi un display tradizionale. Infatti, è possibile su tutti gli schermi moderni riprodurre contenuti a 60 fotogrammi al secondo, per esempio.
Ti rimando ad un altro articolo in merito alla spiegazione di come e perché produrre contenuti ad alta frequenza sui display di grandi dimensioni [Come creare video che catturino l’attenzione: i contenuti ad alta frequenza].
La distanza di visione:
Come si evince dall’esempio che ho riportato sopra, è molto importante valutare a che distanza il tuo pubblico visualizzerà le immagini.
Prendiamo l’esempio di uno stand fieristico.
Se il tuo display è posizionato in corsia, o appena dentro allo stand, il tuo pubblico lo potrà visualizzare da molto vicino. Anche se il display è di grandi dimensioni è opportuno mantenere un pixel pitch il più basso possibile, in modo da poter apprezzare le immagini anche da vicino.
Se invece il tuo display è posizionato in alto, sopra i 2 metri ad esempio, ed è visibile da una distanza di almeno 4 metri, puoi tranquillamente passare ad un LED passo 3 o 4 mm senza far percepire al tuo utente un display sgradevole alla vista.
Prendiamo come ulteriore esempio il LED più comune attualmente sul mercato rental: il 2.8mm
Con questo LED è molto comune costruire display di 4 metri di base circa. Un display di questo tipo è apprezzabile almeno a 2 o 3 metri di distanza. Se il tuo pubblico sta più vicino, il mio consiglio è di stare su un display più piccolo, ma comunque di impatto. Ad esempio un 80 o 100 pollici.
Un display tradizionale, ma di quelle dimensioni, attirerà comunque l’attenzione del tuo pubblico e permetterà una visualizzazione molto migliore del contenuto.
Ricorda inoltre che se hai un contenuto FHD e lo vuoi visualizzare su un LED 2.8mm, per poter vedere tutti i pixel avrai bisogno di un LED di circa 11 metri di base per 6 di altezza!!!!
Meglio quindi, in tanti casi, stare su un videowall di monitor seamless, che ha una definizione estremamente più alta, avendo pixel pitch di 0,5mm circa. È una soluzione che permette di avere grandi superfici e risoluzioni mantenendo una visione confortevole anche da molto vicino.
L’ambiente:
La quantità di luce presente dove andrai ad installare il display è l’ultimo fattore da tenere in considerazione, ma non per questo il meno importante.
Se sei in un ambiente di luce controllata, la soluzione più efficace dal punto di vista economico è sicuramente la videoproiezione.
Con i videoproiettori è possibile fare schermi molto grandi con un budget ed una difficoltà di installazione estremamente contenuti.
In ambienti fieristici, qualsiasi display fa al caso tuo, ma la video proiezione sarà sicuramente da valutare con molta attenzione, andando a costruire delle strutture per proteggerla dall’inquinamento luminoso.
Se invece ti trovi in una condizione di esposizione alla luce solare diurna (esterno o vetrine), puoi sicuramente dimenticare la video proiezione e fare molta attenzione al display che vai a scegliere. In questo caso, sono da valutare la luminosità ed il contrasto del display.
La luminosità di solito è riportata in “nit”, cioè in candele per metro quadro.
Un normale televisore ha una luminosità massima in nit di 200/300. Lo schermo di un normale portatile 50/80 nit, quello di un macbook pro fino a 130 circa.
Un display professionale ne ha almeno 500, di solito 700 e poi ci sono i LED per esterno che possono arrivare anche a 5000, per poter essere visualizzati anche se illuminati direttamente da luce solare.
Quindi, fai attenzione quando scegli, ad esempio, il monitor da posizionare sul tuo stand. Avere un display da centro commerciale da 200 nit è ben diverso che avere un display professionale da 700 nit!
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